Yusaku, innanzitutto complimenti per l'analisi che hai fatto del pezzo. Encomiabile. Perfetta. Ottima. Dico sul serio. Il fatto è però che hai scambiato quel che dicevo io (o che volevo dire, magari non mi sono spiegato bene) con qualche tipo di rivendicazione ideologica (?) da parte mia. No. Gusto puro e semplice. Si è trattato di un mio discorso improntato sulla piacevolezza del pezzo nel suo insieme (ripeto: nel suo insieme). Sento la sigla dedicata a Misha troppo mielosa, insomma; per me è aria fritta: a me non piace. Punto. La trovo sgradevole per i motivi che ho già detto. Avrai ben capito che io parlo sempre di ciò che mi arriva, che sia da un'opera artistica musicale, da un'opera artistica della memoria, da un'opera artistica della natura e così via... Da qualunque forma d'arte che la vita ama proporre o racconta.
Quello che tu sostieni a proposito di questa sigla può essere anche giusto, come no, ma è su canali espressivi che a me non si canalizzano, e di conseguenza si privano (benchè ci provino) di esprimermi alcunché. E' una ricerca dei reconditi motivi del testo, sfuggenti forme di scrittura che mi fanno pensare all'ermeneutico lavoro di Heidegger. Una somma introspettiva interpretativa che in suprema somma definisce i significati del testo. Bene, benissimo... Fatto questo, però, io ti riporto su quello che interessa a me e cioè che "Mysha" si compone di luoghi comuni che ai bambini, per come li conosco io (e li conosco assai bene, fidati) non piacciono un piffero...
L'analisi che tu fai del testo è una lettura meravigliosamente soggettiva (e assai condivisibile in vari punti), la mia è invece un complesso di retorica straziosamente soggettiva. Aspetti delle soggettività, no? Gusti, direbbe qualcuno, <<superficialmente>> (cit.). E' così? Boh... Non son sicuro di tante cose che scrivo, ma che "Mysha" non riesca ad arrivarmi da qualche parte nell'interno posso assicurartelo...
E, beninteso: perdona la <<superficiale>> considerazione che m'ha fatto accostare l'atmosfera d'insieme di tanta produzione daveniana con "Mysha". Può benissimo essere superficialità, ci mancherebbe, ma ti prego: almeno non venirmi a dire come ragionano e pensano i bambini, perchè altrimenti si va sul grottesco, no?
